12 Maggio 2024 - Il Gazzettino

BAROLLO WINERY: IL PINOT NERO CHE PROFUMA DI CILIEGIA 

Marco e Nicola, padovani, hanno assorbito la passione per il vino da papà Alfredo, e hanno creato la loro cantina a Preganziol, scommettendo su una terra sconosciuta.

 

Esiste un posto tra Treviso e Venezia dove l’aria fresca delle Dolomiti si sposa con una terra che fu mare e, quindi, traboccante di reperti fossili, roccia calcarea, argilla e marne: questo connubio dà vita a vini eleganti e inaspettati, ricchi di freschezza e dalla sapidità naturale. Questo posto si chiama Preganziol, a pochi minuti da Treviso, e a vederne le grandi potenzialità sono stati Marco e Nicola Barollo, due fratelli padovani che, assorbita la passione per il vino da papà Alfredo, nel 2001 hanno deciso di creare la loro cantina. ”È così che è nata Barollo Winery: un sogno che ogni giorno diventa sempre di più realtà” ci racconta Marco, laurea in Scienze Politiche: “Abbiamo scommesso su una terra sconosciuta ai più ma in cui abbiamo visto grandi potenzialità, il terroir perfetto per vini che piacciono in Italia e all’estero per la complessità e l’eleganza”: 40 ettari di pianura in una zona contraddistinta da un microclima unico, dove le vigne sono accarezzate da una ventilazione costante che le mantiene asciutte.

 

 

Le vigne affondano le radici in un terreno salino che si sente nel bicchiere “I nostri vini racchiudono nella loro sapidità la memoria di una terra che era laguna: questo ci ha spinti a iniziare la nostra avventura con lo Chardonnay che da subito ha saputo esprimere una grande mineralità - continua Marco - e ci ha fatto vincere importanti concorsi mondiali come lo Chardonnay Du Monde nel 2006. Accanto a questo vitigno, il preferito di nostro padre Alfredo, abbiamo sperimentato con successo anche varietà legate alla nostra terra e al contempo internazionali come il Cabernet Franc con cui dal 2008 produciamo Frank!, vino in purezza che è diventato il nostro fiore all’occhiello nel mondo”. Frank! è menzionato nelle più prestigiose guide internazionali e nazionali, tra cui i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.

 

“Il nostro obiettivo è quello di rompere gli schemi, rendere la tradizione moderna: questo non è un ossimoro, è la consapevolezza di essere custodi un grande patrimonio culturale e agricolo che ha la necessità di essere costantemente re-interpretato per continuare a essere il plus che ci consente di creare vini di altissimo livello”. La grande qualità raggiunta ha permesso ai fratelli padovani di ottenere certificazioni importanti come marchio SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata) e di essere parte del Wine Research Team di Riccardo Cotarella, attuale enologo della cantina.

 

L’ultimo nato in casa Barollo è il Pinot Nero, presentato al pubblico da Marco e Nicola a Padova una settimana fa scorso durante un evento esclusivo in Prato della Valle: un vino dal colore rosso granato con riflessi aranciati, che sorprende perché accanto alla complessità e all’eleganza tipica del vitigno, presenta al naso un suadente profumo di rosa canina, sentori di pepe e liquirizia. In bocca conquista per le note di ciliegia ferrovia, per la freschezza e la sapidità donata dal terreno marino. Un vino originale e unico perché realizzato con 7 cloni differenti.

 

Realtà tra le più interessanti del panorama enologico italiano, Barollo Winery va conosciuta con una visita in cantina, luogo ricco di fascino e dedizione “Stiamo partendo con i lavori di ampliamento - ci confida Marco Barollo - perché vogliamo elevare ulteriormente il livello di accoglienza”. Quando chiediamo quali siano le prossime sfide da vincere e il desiderio da realizzare Marco, con gli occhi battaglieri, risponde "Conquistare Milano, esplorare nuovi mercati come il Giappone (nel mercato americano i vini Barollo sono noti da tempo) e approdare sui Colli Euganei per produrre il mio vino preferito.”

Quale sia il vino prediletto di Marco resta per ora un segreto, cosa certa è che i due fratelli padovani continueranno a stupire.

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